M@GM@ (Aug 2017)

Pareto vs Simmel: residui ed emozioni

  • Silvia Fornari

Journal volume & issue
Vol. 15, no. 01

Abstract

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A cento anni dalla pubblicazione del Trattato di sociologia generale (Pareto 1988) siamo a mantenere vivo ed attuale lo studio paretiano con una rilettura contemporanea del suo pensiero. Ricordato per la grande versatilità intellettuale dagli economisti, rimane lo scienziato rigoroso ed analitico i cui contributi sono ancora discussi a livello internazionale. Noi ne analizzeremo gli aspetti che l’hanno portato ad avvicinarsi all’approccio sociologico, con l’introduzione della nota distinzione dell’azione sociale: logica e non-logica. Una dicotomia utilizzata per dare conto dei cambiamenti sociali riguardanti le modalità d’azione degli uomini e delle donne. Com’è noto le azioni logiche sono quelle che riguardano comportamenti mossi da logicità e raziocinio, in cui vi è una diretta relazione causa-effetto, azioni oggetto di studio degli economisti, e di cui non si occupano i sociologi. Le azioni non-logiche riguardano tutte le tipologie di agire umano che rientrano nel novero delle scienze sociali, e che rappresentano la parte più ampia dell’agire sociale. Sono le azioni guidate dai sentimenti, dall’emotività, dalla superstizione, ecc., illustrate da Pareto nel Trattato di sociologia generale e in saggi successivi, dove riprende anche il concetto di eterogenesi dei fini, formulato per la prima volta da Giambattista Vico. Concetto secondo il quale la storia umana, pur conservando in potenza la realizzazione di certi fini, non è lineare e lungo il suo percorso evolutivo può accadere che l’uomo nel tentativo di raggiungere una finalità arrivi a conclusioni opposte. Pareto collega la definizione del filosofo napoletano alle tipologie di azione sociale e alla loro distinzione (logiche, non-logiche). L’eterogenesi dei fini per Pareto è dunque l’esito di un particolare tipo di azione non-logica dell’essere umano e della collettività.

Keywords