Italies (Dec 2002)

Amor di patria e misogallismo nel giovane Leopardi

  • Saverio Ieva

DOI
https://doi.org/10.4000/italies.1592
Journal volume & issue
Vol. 6
pp. 233 – 259

Abstract

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Dopo il fallimento del tentativo, ad opera di Murat, di ricostituire nel 1815 un regno d’Italia di cui lui stesso sarebbe stato il sovrano, il giovane Leopardi, all’età di diciassette anni, scrive un’Orazione agli Italiani in occasione della liberazione del Piceno, che è un vero pamphlet antifrancese, erroneamente classificato fra i primi testi di propaganda del Risorgimento italiano. In realtà, Leopardi, che all’epoca è del tutto impregnato dalle idee conservatrici del padre Monaldo, si limita ad una presa di posizione contro l’occupazione napoleonica e in favore dei vecchi governi della penisola. A noi può interessare – oltre allo stile che anticipa la prosa delle opere maggiori- il modo in cui Leopardi si riallaccia alla tradizione antichissima (risale a Dante, a Petrarca e al Rinascimento) della polemica antifrancese, sia a livello politico e storico sia a livello culturale, tradizione che confluisce nel Misogallo di Alfieri. Il presente articolo cerca di evidenziare i dati tradizionali e i topoi di cui l’Orazione è tessuta in un esercizio in primo luogo retorico, ma che non tiene comunque presente l’attualità, come risulta dalla condanna delle confische compiute in Italia dal regime napoleonico.

Keywords