Giornale di Clinica Nefrologia e Dialisi (Mar 2013)

Acido urico, spettatore o artefice dell'aumentato rischio cardiovascolare e renale?

  • Francesca Viazzi,
  • Giovanna Leoncini,
  • Roberto Pontremoli

DOI
https://doi.org/10.33393/gcnd.2013.997
Journal volume & issue
Vol. 25, no. 1

Abstract

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Numerosi studi epidemiologici sottolineano una relazione tra livelli di acido urico e condizioni cliniche quali ipertensione, insulinoresistenza e malattia renale e cardiovascolare. Infatti, con la rapida diffusione di tali condizioni, si è assistito al progressivo aumento dei valori medi di acido urico nella popolazione generale (da 3.5 mg/dL negli anni ‘20 a 6.5 mg/dL negli anni ‘70). In questa revisione cercheremo di approfondire se l'acido urico possa essere considerato un promotore attivo del danno aterosclerotico o solo un marcatore indipendente di un aumentato rischio di malattia. Nonostante non vi sia ancora un'indicazione basata sulle evidenze al trattamento farmacologico dell'iperuricemia asintomatica, recenti studi suggeriscono una relazione diretta tra le variazioni di AU indotte dalla terapia e l'incidenza di eventi cardio-renali.

Keywords