Between (Nov 2011)

Tra Oriente ed Occidente: spazi dell'esperimento nel teatro di Brecht

  • Beatrice Furini

DOI
https://doi.org/10.13125/2039-6597/270
Journal volume & issue
Vol. 1, no. 2

Abstract

Read online

Nel suo teatro Brecht rappresenta luoghi “reali”, immaginari o letterari, quasi sempre distanti nel tempo e nello spazio. Facendo riferimento ai concetti utilizzati da Deleuze nella definizione delle caratteristiche del cinema neorealista in contrasto con il cinema del vecchio realismo questo saggio si concentrerà sull'analisi dei luoghi brechtiani come spazi vuoti o sconnessi, vale a dire come spazi sperimentali piuttosto che reali. Oriente e Occidente sono di fatto indistinguibili in questa geografia artificiale, che mette in scena elementi di rottura in un teatro che rimane legato all'azione, ma che, allo stesso tempo, mette in discussione l'idea di un'unità tra l'uomo e il mondo, così come il concetto dell'arte come riproduzione fotografica della realtà. In questi spazi artificiali Brecht sperimenta anche con i suoi personaggi, nel tentativo di rappresentare le diverse articolazioni del rapporto tra individuo e collettivo: il concetto di Badiou di una soggettività universale è utile, in questo contesto, per identificare una possibile evoluzione nel teatro di Brecht, la messa in scena di un momento di consapevolezza di alcuni dei suoi personaggi, come Frau Carrar e Pelagea Wlassowa.

Keywords