ArcHistoR Architettura Storia Restauro: Architecture History Restoration (Feb 2020)

Gentrification and UN 2020 – 2030 Agenda

  • Stefano Aragona

DOI
https://doi.org/10.14633/AHR165
Journal volume & issue
Vol. 6, no. 12
pp. 340 – 351

Abstract

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But is it right that historic centres, the most prized places in cities, are subject to gentrification? In other words, the expulsion of the original residents and traditional, historical activities, which are the soul of these places: something that is well highlighted in 2000 European Landscape Convention. There are some paradoxes that link the protection policies in place for some years to their results. The pedestrian islands born in Italy nearly 40 years ago with the first pedestrianization of the Colosseum and then the ZTL, initially opposed by the traders, in the medium-long period have meant spread of shops for high incomes and international stores that have supplanted the historic shops. The ecological transformation of a part of the twentieth-century High Line in Manhattan has led to an increase in the real estate values of the area that is growth in sales prices and rents and therefore the replacement of residents and activities. The challenge we face today is how to maintain the identity of places that are transformed or even just recovered, also to make them sustainable as required by the UN. And how to preserve their human component, essential part of this identity, even among the objectives of the Charter 2020-2030. Gentrificazione e Agenda UN 2020 - 2030 Ma è giusto che i centri storici, i luoghi più pregiati delle città, siano soggetti a gentrification? Ovvero all’espulsione dei residenti originari e delle attività tradizionali, storiche, che sono l’anima di tali luoghi: cosa peraltro ben evidenziata nella Convenzione europea del paesaggio del 2000. Vi sono alcuni paradossi che legano le politiche di tutela in atto da qualche anno ed esiti di esse. Le isole pedonali nate in Italia quasi 40 anni fa con la prima pedonalizzazione del Colosseo e poi le ZTL, inizialmente contrastate dai commercianti, nel medio-lungo periodo hanno significato diffusione di negozi per redditi alti e shops internazionali che hanno soppiantato le botteghe storiche. La trasformazione ecologica di parte della novecentesca high-line a Manhattan ha comportato innalzamento dei valori immobiliari dell’area cioè aumento di prezzi di vendita ed affitti e quindi la sostituzione di residenti ed attività. La sfida che oggi fronteggiamo è come mantenere l’identità di luoghi che vengono trasformati od anche solo recuperati, anche per renderli sostenibili come richiesto dalla UN. E come conservare la loro componente umana, essenziale parte di tale identità e pure tra gli obiettivi della Carta 2020 – 2030. Questi sono i temi che si trattano nel paper, in cui più che risposte si evidenziano le domande che sempre più stanno caratterizzando la contemporaneità che comunque deve muoversi “entro” gli obiettivi/limiti posti da Agenda UN 2020 – 2030.

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