Acta Otorhinolaryngologica Italica (Dec 2017)

Can the onset of orbital cancer be the result of a prosthetic eye?

  • A. Croce,
  • V. Mastronardi,
  • M. Laus,
  • E. Festa Kotelnikova

DOI
https://doi.org/10.14639/0392-100X-1043
Journal volume & issue
Vol. 37, no. 6
pp. 519 – 522

Abstract

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L’exenteratio orbitae è un intervento deturpante che si pratica in caso di infezioni orbitarie non responsive a terapia medica e in caso di tumori benigni ricorrenti e tumori maligni che insorgono dalle palpebre (carcinoma basocellulare, carcinoma squamocellulare, melanoma maligno della congiuntiva), dalle ghiandole lacrimali (carcinoma adenoideo cistico) o dalle strutture circostanti. In casi estremamente rari l’uso di protesi oculari dopo l’enucleazione può causare l’insorgenza di tumori orbitari. In questo articolo riportiamo il caso di un uomo di 54 anni che è stato sottoposto ad enucleazione dell’occhio sinistro in seguito a ricorrenti distacchi di retina e che ha sviluppato, solo 30 anni dopo, un carcinoma epidermoidale infiltrante a rapida crescita. Abbiamo esaminato gli articoli in letteratura per valutare la rarità di tale occorrenza, i tempi d’insorgenza in seguito all’enucleazione, i trattamenti e i risultati. Il nostro caso illustra il trattamento della patologia ed enfatizza la necessità di un attento esame della cavità orbitaria e della protesi oculare per identificare anche le irregolarità e i primi danni sulla superficie orbitaria anche nei casi in cui l’exenteratio orbitae è stata eseguita per patologie benigne. Il nostro caso dimostra che il follow-up a lungo termine è fondamentale perché il tumore può insorgere a lunga distanza dopo l’enucleazione.