M@GM@ (Apr 2018)

Porte spalancate in una casa senza mura

  • AnnaMaria Calore

Journal volume & issue
Vol. 16, no. 1

Abstract

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Dove si trova nascosta la forza di archetipi universali quali la fiducia, la speranza, l’amore la paura e il coraggio tra le righe delle narrazioni e delle testimonianze di coloro che, quali soldati italiani nell’ultimo conflitto mondiale, furono fatti prigionieri? E dove rintracciare quella forza tra le righe delle lettere dei loro familiari in attesa del ritorno dei propri cari? E in quali testimonianze raccolte tra coloro che, in quanto civili inermi, hanno subito eventi traumatici durante quel conflitto? L’articolo contiene sia testi riportati integralmente dalle testimonianze orali raccolte dai diretti interessati che testi recuperati da documenti quali lettere, taccuini e diari, ritrovati da figli e nipoti di quella generazione che ha attraversato il periodo della Seconda Guerra Mondiale e che ha saputo elaborare, oppure ha seppellito in fondo a cassetti e bauli le tracce di quell’esperienza dolorosa. Perché a guerra terminata c’era, tra la popolazione italiana, un imperativo collettivo predominante: ricostruire una Italia martoriata dai bombardamenti, con paesi e città distrutti, con campi da coltivare e fabbriche senza le braccia degli uomini partiti per la guerra, campi e fabbriche lasciate in cura a donne e ragazzi. Si mise al mondo una nuova generazione, quella che avrebbe rappresentato, agli occhi di una Nazione Libera e Repubblicana, la generazione della ricostruzione e della speranza alla quale nessuna altra guerra avrebbe dovuto insidiare la Pace così duramente riconquistata ad un prezzo altissimo. Il perché del titolo “Porte spalancate in casa senza mura"? Per cercare di mettere a fuoco una immagine mentale neppure lontanamente paragonabile al baratro spalancato sull’orlo del quale ci si potrebbe trovare all’improvviso, nel momento in cui si potrebbe essere costretti a vivere la perdita di tutti i propri riferimenti di interpretazione della realtà. Come, ad esempio, subito dopo un evento traumatico sino al punto da causare un vero e proprio shock emotivo, come quello vissuto da troppe persone (uomini, donne, adulti, anziani e bambini) durante gli eventi bellici, tra i quali e in particolare, l’ultimo. Perché le testimonianze che vengono raccontate in questo articolo si riferiscono proprio al periodo della seconda guerra mondiale e dei suoi devastanti effetti.

Keywords