Monaldi Archives for Chest Disease (Jun 2016)
Cardiac rehabilitation is safe and effective also in the elderly, but don't forget about drugs!
Abstract
In the setting of heart failure (HF) pharmacotherapy demonstrates a quantifiable improvement in exercise tolerance also in HF with preserved ejection fraction (HFpEF). For patients with HFpEF, often older, with higher prevalence of hypertension, diabetes mellitus, atrial fibrillation and other comorbidities, endpoints such as quality of life and functional capacity may be more clinically relevant. However several study show as the use of ACE-I and B-blocker were lesser than expected. Beta-blocker therapy is the keystone of pharmacotherapy of HF patients and exercise training is the essential core of rehabilitation programs, it is important to elucidate the relationship between these therapies. Exercise training improves the clinical status of HF, improving left ventricular ejection fraction and improving quality of life, but it is possible that b-blocker may attenuate exercise training adaptations. Despite this, possible adverse b-blocker effects are just presumed and not confirmed by published randomized clinical trials. Metanalysis suggests that b-blocker compared with placebo enhances improvements in cardiorespiratory performance in exercise training intervention. Despite these evidences, prescription of gold standard therapy and adherence are still suboptimal and should be a priority goal for all CR program. Riassunto Nell’ambito dei pazienti con scompenso cardiaco (SC) la terapia farmacologica permette di ottenere un miglioramento della tolleranza all’esercizio fisico anche nei pazienti con frazione di eiezione conservata. Questi pazienti spesso più anziani, con una più elevata incidenza di ipertensione, diabete mellito, fibrillazione atriale e comorbidità, endpoints quali qualità della vita e capacità funzionale dovrebbero risultare più clinicamente rilevanti. Tuttavia molti studi mostrano come l’utilizzo di ACE-I e Beta-bloccanti sia minore di quanto ci si aspetterebbe. Va evidenziato comunque come la terapia beta-bloccante costituisca il cardine della terapia farmacologica dello SC e come l’esercizio fisico sia il cuore dei programmi di riabilitazione, pertanto è importante valutarne le possibili interazioni. L’esercizio fisico migliora lo stato clinico dei pazienti con SC, ma è possibile che la terapia con Beta-bloccanti possa attenuare questi vantaggi. Tale assunto tuttavia rimane solo presunto e non confermato dai risultati dei trial pubblicati. Infatti una metanalisi suggerisce che la terapia Beta-bloccante, confrontata con il placebo, migliori la performance cardiorespiratoria nel gruppo sottoposto ad esercizio fisico. Malgrado tali evidenze, la prescrizione di una terapia medica ottimale e l’aderenza alla stessa rimangono ancora non ottimali e dovrebbe rappresentare un obiettivo primario per tutti i programmi di riabilitazione.
Keywords