Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy (Oct 2003)
Contribution to the knowledge of <em>Apodemus</em> genus in the Gran Paradiso National Park
Abstract
<strong>Abstract</strong> Between 1992 and 2001, small mammals were trapped in the Gran Paradiso National Park (NW Italy), using Capture-Mark-Recapture techniques. According to a sample of data collected in August, the following percentages were found for the genus <em>Apodemus</em>: 25.9% of the individuals caught in alder shrubwoods, 20.9% in hardwoods, 12.1% in open habitat-types and 3.1% in coniferous woods. Further trapping, carried out in winter in the villages inside the Park, demonstrated that <em>Apodemus</em> occurrence inside the buildings was quite common. Fiftytwo specimens were sacrificed and identified by protein electrophoresis and/or molecular analyses as <em>A. alpicola</em> (N= 14), <em>A. flavicollis</em> (N= 21) and <em>A. sylvaticus</em> (N= 17). External morphology and biometric parameters were analysed on the above specimens, as were cranial features, and the effectiveness of the determination technique proposed by Reutter <em>et al.</em> on the study area material was verified. This technique enabled us to determine other specimens (mainly from discarded bottles) using skull analysis. <em>A. flavicollis</em> (recorded from the lowest altitude of the area, 750 m, up to 2123 m a.s.l.) dominated in hardwoods. <em>A. alpicola</em> (recorded from 1580 m to 2423 m) is more abundant above 1750 m, in alder shrubwoods and in open habitat-types, characterized by patches of rocky elements, low ligneous and herbaceus vegetation. All the individuals caught inside buildings were <em>A. sylvaticus</em>, but this species (recorded from 750 m to 1960 m) was scarcely observed in natural habitats. <em>Strix aluco</em> and <em>Aegolius funereus</em> prey remains, collected in the area during the breeding period of both owls, were examined. <em>Apodemus</em> accounted for 13.7% of prey and 9.4% of biomass eaten by <em>Strix aluco</em> and for 7.2% of prey and 7.3% of biomass consumed by <em>Aegolius funereus</em>. <strong>Riassunto</strong> <strong>Contributo alla conoscenza del genere <em>Apodemus</em> nel Parco Nazionale Gran Paradiso</strong> Fra il 1992 e il 2001, sono stati effettuati nel Parco Nazionale Gran Paradiso trappolaggi microteriologici, secondo tecniche di Cattura-Marcatura-Ricattura. Sulla base di un campione di dati raccolti in agosto, al genere <em>Apodemus</em> vanno ascritti 25,9% degli esemplari catturati negli alneti (<em>Alnus viridis</em>), 20,9% nei boschi di latifoglie, 12,1% negli ambienti aperti e 3,1% nei boschi di conifere. Da ulteriori trappolaggi, condotti in autunno e inverno nei villaggi del Parco, risulta comune la presenza di <em>Apodemus</em> negli edifici. Cinquantadue esemplari sono stati sacrificati e attribuiti con analisi elettroforetica e/o biomolecolare ad <em>A. alpicola</em> (N=14), <em>A. flavicollis</em> (N=21) e <em>A. sylvaticus</em> (N=17). Gli stessi esemplari sono stati analizzati dal punto di vista morfologico-biometrico esterno e craniologico, accertando la validità per l'area di studio del metodo di determinazione proposto da Reutter <em>et al.</em> Ciò ha consentito di determinare ulteriori esemplari dell'area, prevalentemente rinvenuti all'interno di bottiglie abbandonate nell'ambiente. <em>A. flavicollis</em> (rilevata dalla quota minore dell'area, m 750, fino a 2123 m) denota massimi di presenza nei boschi di latifoglie. <em>A. alpicola</em> (rilevata fra 1580 e 2423 m) è più abbondante sopra i 1750 m, in alneti e ambienti aperti caratterizzati da un mosaico di elementi rocciosi, vegetazione erbacea e legnoso-bassa. Tutti gli esemplari catturati all'interno di edifici sono risultati riferibili ad <em>A. sylvaticus</em>, ma la specie (complessivamente rilevata fra 750 e 1960 m) è stata rinvenuta negli ambienti naturali assai raramente. L'analisi di resti alimentari di <em>Strix aluco</em> e <em>Aegolius funereus</em> raccolti nell'area durante il periodo riproduttivo dei due Strigidi evidenzia un contributo di <em>Apodemus</em> pari al 13,7% delle prede e al 9,4% della biomassa ingerita nel caso di <em>Strix aluco</em>, del 7,2% delle prede e del 7,3% della biomassa nel caso di <em>Aegolius funereus</em>.
Keywords