Lexicon Philosophicum (Mar 2024)

Una doppia mostruisità

  • Vincent Carraud

DOI
https://doi.org/10.19283/lph-202210.776
Journal volume & issue
no. 10
pp. 5 – 39

Abstract

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Questo studio parte da due espressioni cartesiane presenti nelle IVae Responsiones, sorprendenti, addirittura contraddittorie. La prima pensa la ragione dell’assenza di causa come una causa: «causa sive ratio propter quam causa non indiget» (AT VII, 236, 9-10). La seconda pensa l’essere ricevuto da ciò che lo ha già: «idem a seipso suum esse accipere non posse» (AT VII, 210, 1). E, comunque, Descartes le assume entrambe; in più, esse definiscono l’inexhausta potentia di Dio secondo una doppia determinazione assente nelle Meditationes, ma che ne costituisce nondimeno «il mezzo primo e principale, per non dire l’unico, che abbiamo per provare l’esistenza di Dio» (AT VII, 238, 11-13) a partire— raddoppiamento del paradosso — dalla considerazione della causa efficiente. Questo studio di lessicografia filosofica si impegna a chiarire le aporie note col nome di causa sive ratio e sui causa.

Keywords