Between (Nov 2021)

Parigi come luogo di confinamento urbano in <em>Inferno</em> di August Strindberg

  • Angela Iuliano

DOI
https://doi.org/10.13125/2039-6597/4894
Journal volume & issue
Vol. 11, no. 22

Abstract

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Inferno di August Strindberg, opera cardine nella produzione dell'autore, narra la crisi mentale ed esistenziale del suo protagonista, A. S., presunto alter ego dell'autore. La maggior parte della narrazione è ambientata a Parigi, nelle strade e nei caffè della città, nelle camere d'albergo, nel dormitorio di un ospedale e nei laboratori della Sorbona. Questi spazi sono, nell'esperienza del protagonista, percepiti come oppressivi e punitivi, autentici luoghi di confinamento. Questo contributo intende dimostrare che l'intera città di Parigi (non solo gli spazi sopra menzionati) sia una realtà frammentata e multiforme, vissuta allo stesso tempo come caotica e soffocante. Nella sua rappresentazione della Parigi di fine XIX secolo, Strindberg, ispirandosi all’opera di Baudelaire, osserva e descrive la città come un luogo infernale. La Parigi di Strindberg funziona da scenario surreale per la crisi individuale del protagonista. La città diventa, inoltre, uno spazio mitico, carico di un forte significato simbolico. Infine, come prototipo della metropoli moderna, essa è il bersaglio ideale della polemica di Strindberg contro ogni idea ottimista di progresso

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