Narrare i Gruppi (Dec 2015)

Disegnare per ricostruire. Studio pilota sul riconoscimento delle risorse interne ed esterne dei detenuti in una Casa Circondariale

  • Maria Letizia Cesana,
  • Francesca Giordano,
  • Diego Boerchi,
  • Marta Rivolta,
  • Cristina Castelli

Journal volume & issue
Vol. 10, no. 3
pp. 269 – 289

Abstract

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Dai primi tentativi di “riabilitazione” dei detenuti ad oggi, tutti gli approcci si sono concentrati sul tentativo di ridurre i fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di una recidiva dell’atto criminale, riuscendo però ad ottenere scarsi risultati. Le più recenti ricerche sulla resilienza, invece, hanno dimostrato l’importante ruolo mediatore o moderatore dei fattori di protezione, fornendo così le basi teoriche per il Good Lives Model-Comprehensive (GLM-C). Questo modello propone di affiancare alla riduzione dei fattori di rischio l’azione complementare dell’implementazione di fattori protettivi, condizione necessaria affinché possa maturare nel detenuto quell’indispensabile motivazione al cambiamento, che lo spinge ad attivarsi in prima persona per il miglioramento della propria condizione di vita. L’articolo presenta uno studio pilota, finalizzato a verificare la fattibilità di un intervento psico-sociale basato sull’utilizzo di laboratori grafici. L’obiettivo dell’intervento è stato quello di facilitare nei detenuti una riprogettazione della propria vita oltre l’esperienza del carcere. I laboratori realizzati hanno permesso loro di recuperare e rafforzare le proprie risorse interne ed esterne e di riconoscere i fattori di rischio che possono maggiormente influire sul successo del loro reinserimento sociale. Il principale limite dello studio è riconducibile al setting dell’intervento della Casa Circondariale, che si caratterizza per un alto turn over dei propri ospiti.

Keywords