Between (Jun 2019)

John T. Hamilton, <i>Philology of the Flesh</i>

  • Corrado Confalonieri

DOI
https://doi.org/10.13125/2039-6597/3737
Journal volume & issue
Vol. 9, no. 17

Abstract

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«Questo libro è nato da un corso universitario di “Teoria della letteratura”: ho cercato di non cancellarne le tracce e di conservarne il passo» (M. Lavagetto, La cicatrice di Montaigne. Sulla bugia in letteratura, Torino, Einaudi, 1992, p. IX). Non inizia così l’ultimo libro di John Hamilton, eppure potrebbe: non tanto perché Philology of the Flesh sia effettivamente nato da un corso – anzi, nella sezione dei ringraziamenti l’autore indica l’avvio del progetto nelle riflessioni proposte a un convegno sul libro in epoca digitale tenutosi a Utrecht nel 2012 (parte dell’intervento è ancora visibile qui) –, quanto piuttosto per il fatto che, pur senza ricalcare il ‘syllabus’ del ‘graduate seminar’ in cui è stato messo alla prova poco prima di arrivare alla stampa (“Hermeneutics and the Philology of the Flesh”, proposto a Harvard nella primavera del 2016), il volume ha il ‘passo’, appunto, di quel corso, e cioè di un seminario per dottorandi insegnato in una università americana.