Vox Patrum (Jul 2010)

Język symbolu jako charakterystyczny wymiar teologii św. Efrema. Zarys problematyki

  • Jan W. Żelazny

DOI
https://doi.org/10.31743/vp.4369
Journal volume & issue
Vol. 55

Abstract

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Sant’Efrem il Siro, vissuto nel IV secolo, é il rappresentante di una delle tradizioni della cristianità, tradizione molto sconosciuta. É famoso come poeta, considerato il massimo dell’era patristica, perchè autore di tanti inni liturgici che sono in uso nelle comunitá della tradizione siriaca ancora oggi. Il suo valore teologico è spesso disprezzato. Nella sua bellezza poetica é trattato come poeta con una teologia non tanto originale. Ma le ricerche lo presentano invece come un teologo molto raffinato, con una metodologia completamente diversa e per questo difficile da comprendere. Sant’Efrem é difensore della realtá umana; la nostra incapacitá di comprendere Dio deriva non soltanto dalla nostra debolezza, ma anzitutto da questo: che Dio nella sua natura é invisibile e noi non possiamo con le nostre conoscenze e con la nostra lingua capire chi é veramente e descriverlo. Egli si é fatto uomo e nella creazione ha ideato lo strumento della comunicazione. Il mondo con tutte le creature é pieno di simboli e soltanto con i simboli possiamo avvicinarci a Lui. La nostra conoscenza avviene sempre attraverso i simboli che preparano lo spazio dell’incontro ma mai descrivendoLo! La metafora diventa una realtá non soltanto tecnica, ma una realtà voluta dal Signore. Così, afferma, Lui rimane Dio, assolutamente libero, Dio che si é vestito da uomo anche per farci capire. L’intervento vorrebbe presentare questa dimensione della teologia di Sant’Efrem il Siro basandosi sul suo inno di fede (31), uno di questi brani nei quali santo Diacono Siro spiega la sua motodologia.

Keywords