Between (May 2014)

L’esperienza della lettura in ottica cognitiva: un inquadramento teorico e un saggio di lettura di <i>Mrs. Dalloway</i> fra simulazione incarnata (embodied simulation) e teoria della mente (theory of mind)

  • Sara Boezio

DOI
https://doi.org/10.13125/2039-6597/1161
Journal volume & issue
Vol. 4, no. 7

Abstract

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Scopo del presente lavoro è indagare il processo esperito da lettori di testi narrativi letterari in prosa. Ci si muoverà nell’ambito della narratologia cognitiva e, attingendo a recenti ricerche neuroscientifiche, ci si soffermerà in particolare su due nozioni: la nozione di ‘simulazione incarnata’, così come definita dal neurofisiologo Vittorio Gallese, membro dell’équipe che ha individuato i neuroni specchio, e la nozione di ‘teoria della mente’, elaborata in ambito filosofico e psicologico, di cui ha già cominciato a essere sondato il potenziale applicativo in campo letterario – seppur con alcuni limiti – da diversi narratologi, fra cui Lisa Zunshine e Alan Palmer. Verranno illustrati i capisaldi teorici di queste due nozioni, se ne mostreranno le divergenze e, infine, ne verrà testata l’efficacia attraverso l’analisi di alcuni brani tratti dal romanzo di Virginia Woolf Mrs. Dalloway. Emergerà come il meccanismo di simulazione incarnata alla base dell’‘embodied narratology’ si riveli uno strumento euristico fondamentale e necessario per integrare e completare la teoria della mente che, per quanto utile, non si dimostra in grado di spiegare la complessità dell’esperienza della lettura perché non rende conto del coinvolgimento corporeo che gli studi neuroscientifici hanno mostrato essere una componente di primaria importanza del nostro modo di interagire con gli altri nella realtà e, similmente, con le menti dei personaggi in un contesto finzionale.

Keywords