M@GM@ (Apr 2009)

Vitalmente morituri: una riflessione tra la vita e la morte

  • Emilio Gardini

Journal volume & issue
Vol. 07, no. 01

Abstract

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La morte è un fenomeno “regimentato” dall'imprevisto che si scontra con il desiderio razionale del prosieguo; non accetta né governo né cura, e l'uomo vuole neutralizzarne la carica destabilizzante. In molti casi però il confine tra la vita e la morte è veramente sottile, tanto sottile che non è più possibile tenere la morte ai margini della nostra esistenza, essa ne diventa parte. Rientra tra le pratiche quotidiane che è necessario render parte “almeno” delle nostre riflessioni, andando oltre quel confine labile che la separa dalle nostre attività in vita. È in questo modo che qualcuno “agisce” la morte come si fa con la vita, che non significa solo affrontarla, ma riconoscerla come parte esistente della vita stessa, scegliendo di ridurla a fatto “vitale”. Il nostro mondo dipende da come ci rapportiamo ai fatti, e tra questi anche alla morte, il nostro “essere umani” sta in ciò che rientra nel nostro essere in vita e in morte. Vitalmente morituri, quindi, capaci di vivere e morire, di “agire” la vita e anche la morte. Ma in verità si tratta di riflessioni, dei tentativi che mettono insieme astrazione e azione per comprendere alcune scelte e ridurle a categorie conoscibili così come l’interpretazione sociologica permette di fare, tuttavia, direi, che abbiamo ancora molta paura della morte.

Keywords