ACME (Jan 2016)

Introduzione

  • Edoardo Esposito

DOI
https://doi.org/10.13130/2282-0035/6747
Journal volume & issue
Vol. 68, no. 2
pp. 9 – 14

Abstract

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Il termine “modernismo”, letterariamente riservato, fino a non molto tempo fa, a designare nell’ambito della cultura angloamericana l’insorgere fra gli anni dieci e venti del Novecento di istanze e tensioni che dovevano trovare nelle opere di Joyce, Pound, Eliot, Woolf un’espressione ritenuta emblematica, ha ricevuto positiva accoglienza e appare ormai largamente usato anche nella critica italiana, che non più condizionata dal riferimento – già inevitabile ma ormai lontano – alle ansie di rinnovamento religioso che si legarono ai nomi di Romolo Murri e di Ernesto Buonaiuti ha creduto opportuno uniformarsi a quanto era invalso altrove, e non solo nella letteratura.