M@GM@ (Apr 2014)

Femminicidio: per un’informazione che superi la rivittimizzazione mediatica

  • Luisa Betti

Journal volume & issue
Vol. 12, no. 01

Abstract

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Cambiare la cultura significa cambiare il modo di pensare, con una consapevolezza e una conoscenza che permetta di rintracciare stereotipi e ruoli nascosti nelle pieghe profonde della società, e così tanto radicati nel nostro modo di essere, da risultare quasi invisibili. Stereotipi che sono parte integrante del nostro modo di vivere, e che pongono uomini e donne su piani di superiorità e subalternità in base al sesso, e senza alcuna altra motivazione, condizionando pesantemente le relazioni umane attraverso un pregiudizio. Una discriminazione che è già una forma di violenza che considera la donna come un oggetto da conquistare, possedere, controllare, e non un soggetto. La violenza maschile contro le donne non è un fenomeno né nuovo né solo italiano. E se il problema è strutturale e culturale, l’informazione e la narrazione mediatica di questa violenza, diventa uno dei fattori principali per il cambiamento. Per queste ragioni, non basta essere “sensibili” all’argomento ma bisogna conoscerlo, bisogna essere preparati, studiare, ed è fondamentale che la formazione valga per giudici, forze dell’ordine, avvocati e avvocate, psicologi e psicologhe, assistenti sociali, ma anche per i giornalisti e le giornaliste che si vogliano occupare di questi temi. La responsabilità mediatica è particolarmente grave, perché quando l’informazione si consuma sulla pelle di esseri umani – come donne e bambine che rischiano la loro stessa incolumità – ognuno di dovrebbe fare un esame di coscienza chiedendosi: quali potrebbero essere le conseguenze se sbaglio o se sono superficiale? Risolvere il problema culturale anche attraverso una corretta informazione, è il nodo da sciogliere.

Keywords