Reumatismo (Sep 2011)

Antinflammatory therapy and cardiovascular risk: a consensus view

  • P. Patrignani,
  • G. Leardini,
  • C. Klersy,
  • M. Del Tacca,
  • O. Della Casa,
  • M.A. Cimmino,
  • B. Canesi,
  • S. Adami,
  • D. Gatti,
  • L. Punzi,
  • S. Bombardieri

DOI
https://doi.org/10.4081/reumatismo.2006.85
Journal volume & issue
Vol. 58, no. 2
pp. 85 – 93

Abstract

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Fin dalla loro scoperta, circa 40 anni fa, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) hanno rappresentato una delle classi di farmaci più utilizzate. Grazie a loro è radicalmente migliorata la capacità di controllare flogosi e dolore sia acuti che cronici. L’efficacia di questi farmaci, specialmente quando assunti cronicamente, si è sempre scontrata con un basso profilo di sicurezza specie a carico dell’apparato gastrointestinale superiore. Si stima che circa l’1% degli utilizzatori di FANS sviluppino lesioni gastro-duodenali importanti (sanguinamento e perforazione) per le quali si deve ricorrere a cure ospedaliere. Malgrado la bassa percentuale di rischio, la vasta diffusione d’uso degli antinfiammatori rende la gastropatia da FANS una causa molto frequente di ospedalizzazione e morte negli USA (1). Allo