Diségno (Jun 2019)
Modelli per la divulgazione del patrimonio culturale: le cupole prospettiche ‘di sotto in su’ nell’opera di Andrea Pozzo
Abstract
Questa ricerca opera nell’ambito della comunicazione e della valorizzazione del patrimonio culturale attraverso la costruzione di modelli fisici capaci di riprodurre procedimenti teorici astratti e renderli accessibili attraverso esperienze visive immersive. La comunicazione del patrimonio è una questione centrale oggi in materia di valorizzazione dei beni culturali. Il concetto di valore perde la sua accezione economica per assumere quella di conoscenza e diffusione della conoscenza che, insieme, concorrono alla valorizzazione del bene. Il flusso della conoscenza veicola attraverso due livelli diversi di condivisione, la disseminazione scientifica, relativa alla condivisione dei contenuti nell’ambito di una comunità scientifica al fine di incrementare la conoscenza, e la divulgazione, relativa invece alla condivisione dei contenuti con la collettività, con finalità esplicative. La sperimentazione presentata, che si inquadra in quest’ottica, esplicita, attraverso un modello fisico, la dimostrazione di una teoria prospettica alla base della realizzazione di alcune delle finte cupole emisferiche che Pozzo dipinge alla fine del Seicento. Il riferimento è la tela per la chiesa di S. Ignazio, prima di una serie di finte cupole in prospettiva dal ‘sotto in su’, realizzate dall’artista trentino negli anni a seguire. Le immagini prospettiche delle cupole dipinte, diverse fra loro, sembrano rappresentare una medesima architettura ideale. Questa teoria si dimostra attraverso due analisi distinte, una morfologica, finalizzata alla ricerca di affinità formali negli elementi dell’ordine del tamburo, e una prospettica, finalizzata invece a determinare la profondità dello spazio illusorio. Condotta su immagini confrontabili da un punto di vista morfologico, l’analisi prospettica ha dimostrato, attraverso la verifica dell’invarianza del birapporto, la sussistenza di un unico modello ideale, e cioè un prototipo progettato da Pozzo, a cui alludono le diverse prospettive in esame che differiscono fra loro per lo scorcio prospettico e cioè per la posizione dell’osservatore e la sua distanza dal quadro. La misura della profondità dello spazio prospettico ha consentito la restituzione della vera forma della cupola. Il modello virtuale della cupola è stato prototipato con stampanti 3D, con l’obiettivo di realizzare una installazione con cui lo spettatore possa verificare sperimentalmente, attraverso un’esperienza interattiva immersiva, la congruenza delle immagini dipinte con il medesimo modello architettonico, partecipando in maniera attiva dei principi proiettivi alla base della prospettiva stessa. Realizzata con finalità divulgative e di disseminazione, l’installazione mostra e dimostra la prospettiva attraverso il linguaggio della prospettiva stessa, esplicitando al contempo il duplice processo progettuale alla base dell’opera di Pozzo: il progetto architettonico e quello delle infinite immagini prospettiche che gli corrispondono.
Keywords