M@GM@ (Apr 2009)

Per una spiritualità laica

  • Giusi Lumare

Journal volume & issue
Vol. 07, no. 01

Abstract

Read online

Se pensiamo a come i partigiani del multiculturalismo si oppongono a quelli della separazione culturale, è evidente la logica separatrice che inevitabilmente prevale. Sia che vengano citate per opporle gerarchicamente, sia che ci si sforzi di valorizzarne le differenze in vista di una migliore coabitazione, le categorie etniche utilizzate, così come le diverse forme di religione riconosciute, sono ancora frutto di un’azione che mira a circoscrivere e isolare. In quest’ottica, la logica del meticciato ci riporta di sicuro sul sistema fondato sulla divisione, che a sua volta genera delle categorie politiche chiamate identità. La transdisciplinarietà, invece, prende le distanze tanto dalla logica relativista, quanto dalla violenza unilaterale della mondializzazione. Essa non si insegna, ma sorge al cuore delle intuizioni più vive, aiuta alla comprensione del sacro, della sacralità laica, permettendo di cogliere il senso ultimo della realtà con la lucidità di un’intelligenza non intellettuale. Rifiuta gli assolutismi disciplinari e si apre, invece, al transculturale e al transnazionale, si situa al di là delle discipline, ed ha bisogno di un linguaggio multireferenziale dove anche l’arte e la poesia sono utili alla percezione dell’ Altrove in quanto vuoto creatore.

Keywords