Acta Otorhinolaryngologica Italica (Oct 2016)

ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA

  • D. Cervelli,
  • G. Gasparini,
  • A. Moro,
  • S. Pelo,
  • E. Foresta,
  • F. Grussu,
  • G. D’Amato,
  • P. De Angelis,
  • G. Saponaro

DOI
https://doi.org/10.14639/0392-100X-857
Journal volume & issue
Vol. 36, no. 5
pp. 368 – 372

Abstract

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Le asimmetrie maxillo-mandibolari riconoscono numerose eziologie: congenita, traumatica, iatrogena e post resezione oncologica. I pazienti affetti da malformazioni congenite vengono generalmente sottoposti a chirurgia ortognatica con o senza procedure aggiuntive (genioplastica, impianti alloplastici) con risultati soddisfacenti. Tuttavia, nonostante il raggiungimento della simmetria scheletrica può esitare una asimmetria residua più o meno evidente. Lo studio presentato è stato effettuato su 45 pazienti (29 femmine e 16 maschi), trattati chirurgicamente tra Dicembre 2012 e Giugno 2014. Tutti i pazienti erano affetti da asimmetria maxillo-mandibolare e sono stati sottoposti a chirurgia ortognatica per la correzione ossea della deformità. Le alterazioni residue sono state trattate con lipofilling. In tutti i casi si è osservato un buon attecchimento del grasso a livello del sito ricevente. L’analisi retrospettiva della documentazione fotografica ha dimostrato un progressivo decremento dei volumi raggiunti in seguito al trattamento con lipofilling fino a sei mesi dalla procedura, dopodiché i volumi sono rimasti invariati. Non sono state riportate complicanze significative sia a livello del sito donatore sia del ricevente. Un lieve edema ecchimotico è stato osservato frequentemente nella prima settimana post-operatoria, non sono stati riportati casi di ematoma, infezioni, danni nervosi o vascolari. 24 pazienti hanno avuto necessità di ulteriori applicazioni, una seconda applicazione si è resa necessaria in 22 pazienti ed una terza in 2 pazienti. (totale di 69 procedure). Sulla base dei risultati di questo studio la metodica del lipofilling si è dimostrata semplice, efficace e facilmente riproducibile, mostrando un alto indice di soddisfazione da parte dei pazienti e una scarsa incidenza di svantaggi e complicanze. Abbiamo inoltre dimostrato come il successo del riempimento con grasso autologo sia dipendente dalla subunità del viso che viene trattata. Le regioni malare e della guancia hanno mostrato i migliori risultati mentre le subunità corrispondenti al labbro inferiore e superiore hanno mostrato uno scarso attecchimento del grasso innestato, con una conseguente maggiore perdita di volume. In conclusione si può dire che le procedure composite, che prevedono l’utilizzo congiunto della correzione chirurgica delle basi scheletriche e un successivo ritocco per mezzo di innesto di grasso autologo, costituiscono una opzione addizionale e personalizzabile per i pazienti affetti da malformazioni maxillo-mandibolari.