Zero-a-seis (Apr 2020)
Campi di esperienza o campo dell’esperienza?
Abstract
Oggetto di questo articolo sono i campi d’esperienza, che già dal 1991, e ancora nelle “Indicazioni nazionali…”, articolano in forma originale l’offerta di saperi della scuola dell’infanzia italiana. Si vorrebbe mostrare che le Indicazioni sono l’esito provvisorio di una tendenza lunga e potente a didatticizzare la scuola dell’infanzia, a conformarla alle logiche valutative della scuola che segue. I campi d’esperienza, coi loro 30 anni di vita e la loro centralità, registrano in modo esemplare il procedere di questa tendenza, leggibile nelle successive declinazioni, soprattutto operative, che essi hanno via via ricevuto in testi ministeriali comparabili, fino alle Indicazioni in vigore. La provocazione linguistica del titolo allude alla torsione cui il concetto dei campi d’esperienza è sottoposto, alle aporie cui essa conduce; a un modo diverso e possibile, infine, di pensarlo e di usarlo. Chiudono, a titolo di post scriptum reso urgente dalle circostanze, alcune considerazioni ancora acerbe su come il covid-19, chiudendo le scuole come luogo fisico, strappi il velo dal quadro, e costringa problematicamente tutti a ripensare le proprie opzioni.
Keywords