Between (Nov 2022)

Simulacri imperfetti, corpi mortali e creature immortali. “Florentinische Nächte“ di Heinrich Heine

  • Alessandro Fambrini

DOI
https://doi.org/10.13125/2039-6597/5125
Journal volume & issue
Vol. 12, no. 24

Abstract

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Tra fine Settecento e inizio Ottocento la scienza comincia a indagare la riproducibilità dell’essere umano, sia per via biologica (gli esperimenti sull’elettricità, Galvani e Volta), sia per via meccanica (gli automi, le bambole animate). Tale idea si riflette in letteratura. La letteratura tedesca dell’Ottocento presenta numerosi esempi di creatura artificiale e generale è l’idea che essa sia inferiore all’umano: inferiore, in quanto mancante di una parte essenziale, che si identifica con qualcosa di immateriale, ovvero l’anima. Questo intervento indaga queste manifestazioni, alla luce dell’ipotesi che, in realtà, dietro questi simulacri imperfetti si nasconda un’idea di nuova, diversa perfezione. In particolare ci concentreremo su un testo di Heinrich Heine, Florentinische Nächte.

Keywords