Studi Veronesi (Oct 2021)
La famiglia di Teodoro Trivulzio a Verona e il ritratto della figlia Giulia del Cavazzola
Abstract
Venezia inviò a governare Verona, riconquistata nel 1517, il condottiero milanese Teodoro Trivulzio, cugino del più noto Gian Giacomo detto il Grande. Costui vi rimase fino al 1522 e ne approfittò anche per acquistare estesi possedimenti fra Zevio e Palù, ove introdusse la nuova coltura del riso. A Verona, nella contrada di Chiavica, si stabilì anche la famiglia, costituta dalla moglie Bona Bevilacqua e dall’unica figlia, Giulia, che durante il soggiorno nella città scaligera fu data in sposa al marchese Francesco Trivulzio, suo cugino, dal quale ebbe tre figlie e il figlio Gian Giacomo. La convivenza tra i due sposi non fu tra le migliori e sia Bona che Teodoro testarono a favore del nipote nulla lasciando al genero. Alla morte del primo si aprì così una lunga controversia legale per la quale furono sentite tramite procura diverse testimonianze di Veronesi circa i rapporti intercorsi fra i due coniugi. Tali testimonianze vengono analizzate non tanto per stabilire la verità tra tesi talvolta del tutto contrastanti quanto per mettere in evidenza i riflessi della presenza di una famiglia tanto importante nella società scaligera. E a proposito dei rapporti dei Trivulzio con l’ambiente artistico veronese va ricordato anche il magnifico ritratto di Giulia opera di Paolo Morando detto il Cavazzola (1519), le sue vicende conservative, il diverso aspetto documentato dalle foto note, i restauri subiti. Pare che il dipinto non fosse l’unico che il pittore ha eseguito per questa famiglia: nell’Ottocento, nella storica collezione milanese, era infatti segnalato anche un Cristo portacroce firmato «P. Morandus Pinxit».