Diacronie. Studi di Storia Contemporanea (Jun 2014)

Il potere dell’architettura. L’ideologia di regime all’Esposizione Internazionale di Parigi 1937

  • Guido Cimadomo è architetto laureato al Politecnico di Milano e dottore di ricerca all’Università di Siviglia. È Profesor Asociado alla Facoltà di Architettura dell’Università di Malaga, dove insegna Storia dell’Architettura; coordinatore accademico per la mobilità internazionale, expert member del comitato scientifico CIPA per la documentazione del patrimonio culturale, sotto l’egida di ICOMOS, e membro attivo del Forum Unesco Università e Patrimonio.,
  • Renzo Lecardane è architetto e dottore di ricerca all’Università di Palermo e all’Ecole Nationale des Ponts et Chaussées (ENPC-Paris). È Professore Associato di «Composizione architettonica e urbana» presso la Scuola Politecnica dell’Università di Palermo. Membro del Dipartimento di Architettura (d’ARCH-UNIPA) e del Laboratoire Infrastructure Architecture et Territoire (ENSA Paris-Malaquais), dal 2009 è componente del Collegio del Dottorato di Ricerca in «Recupero e fruizione dei contesti antichi».

Journal volume & issue
Vol. 6, no. 2
pp. 1 – 21

Abstract

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The political crackdown during the 20th Century finds in the International Events a special place for the hosting Countries to spread their ideologies to the visitors and to all the other Countries attending the event. National Pavilions become the subject of propaganda, and their architectural language became an important part of the collective identity’s reclaimed logic, even if it wasn’t always real. Paris International Exposition of 1937 is a paradigmatic case: it’s a mirror of that time and of the prewar period’s international tensions. Born under the auspices of peace, it finally results the most relevant expression of the relation between Power and Architecture.

Keywords