M@GM@ (Nov 2024)

Riflessioni sull’ambiguità dell’atto del donare al variare del punto di osservazione

  • Rocco Morelli

DOI
https://doi.org/10.17613/fjz0e-3fe16
Journal volume & issue
Vol. 22, no. 02
pp. 111 – 144

Abstract

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L’appello a riflettere sul tema proposto in merito all’ambiguità del dono sembra ruotare intorno ad un concetto centrale: “l’atto del donare può essere definito tale se nulla è atteso in cambio del dono”; e questo, seppur vero per definizione, può apparire iperbolico. Oggi, invero, si invoca l’antropologia di Marcel Mauss per affermare che i doni costituiscono la forma più antica dell’economia in quanto “universali”, avendo preceduto il baratto ed il “mercato”. Si afferma, altresì, che secondo il pensiero Maussiano, il dono è sempre una richiesta di fedeltà, in cui l’impegno a ripristinarla è una scelta dell’altro; per cui si ritiene che il dono vincoli e liberi al tempo stesso. Se così è, allora si è in presenza di una dualità che ne sottolinea l’ambiguità, poiché vincolare e liberare sono antitetici. Se poi è vero che al dono è sempre connessa una richiesta di fedeltà, venendo a mancare il requisito del “nulla attendersi in cambio” si può ancora chiamarlo propriamente dono, secondo la definizione data? Interrogativo circolarmente ripetibile anche su altro fronte. D’altro canto, è difficile negare che la “solidarietà organica” in senso Durkheimiano - ossia riferita ai legami tipici delle società industriali e in contrapposizione alla “solidarietà meccanica” che indica i legami vigenti nelle comunità preindustriali - appare oggi in via di scomparsa. Sembra sostituita da un “ossessivo invito al donare” individualmente, che è onnipresente nella nostra società occidentale. Inoltre, “donare è cosa difficile” e il tema dell’ambiguità del dono è un tema antico riscontrabile nella realtà umana. Basti pensare al cavallo di Troia e ciò che accadde per quel “dono”. I Latini, ben informati su quelle vicende, ricorrevano all’immagine: «Con una mano reca una pietra e con l’altra un pane» per esprimere questa ambiguità. Perciò, ci è stata tramandata dalla saggezza popolare, anche l’avvertenza: “Si riempia di sudore la tua offerta, affinché tu sappia a chi stai donando”.

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