Dante e l'Arte (Nov 2014)

La Commedia in palcoscenico. Appunti su una ricerca da fare

  • Marzia Pieri

DOI
https://doi.org/10.5565/rev/dea.12
Journal volume & issue
Vol. 1

Abstract

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Da circa due secoli la Divina Commedia è fatta oggetto, in Italia, di letture teatralizzate e di vere e proprie riduzioni drammaturgiche, che hanno raggiunto vaste masse di spettatori, e la cui popolarità non accenna ancora oggi ad esaurirsi. Il fenomeno delle “dantate” - che non conosce equivalenti in altre culture europee - accompagna l’avventura risorgimentale per la conquista dell’indipendenza, ed è legato alla tradizione italiana del grande mattatore romantico: a partire da Gustavo Modena (l’ attore mazziniano che intende portare Dante al popolo come veicolo di emancipazione politica), i grandi guitti italiani romantici, naturalistici e poi novecenteschi (di avanguardia o di ‘tradizione’) hanno continuato a recitare il poema, costruendo, per via performativa, una peculiare ecdotica, ancora tutta da studiare. Le celebrazioni dantesche del centenario del 1865, in una Firenze appena consacrata capitale del Regno d’Italia, segnano un acme di questa fortuna festiva e teatrale. For the last two centuries in Italy, the Divine Comedy has been made subject of dramatized readings and proper dramatic reductions that have reached the bulk of the audience, and whose popularity doesn’t yet show any sign of exhaustion. The phenomenon of the "dantate" – with no equivalent in other European cultures - accompanies the risorgimentale adventure for the sake of gaining independence. This is linked to the Italian tradition of the great romantic ‘mattatore’: from Gustavo Modena onwards (the Mazzinian actor who attempts to bring Dante to the populace as a vehicle for political emancipation), the great Italian romantic wanderers, first naturalistic and then early twentieth-century (of avant-garde or 'tradition') continued to recite the poem, building, through their performances, a peculiar textual criticism, yet to be studied. The celebrations of Dante’s centenary in 1865, in a Florence that had just been the consecrated capital of the Kingdom of Italy, mark a climax of this festive and theatrical success.

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