Quaderns d'Italià (Dec 2022)

“Dentro l’immobile occhio del bue”. Sciascia tra poesia e fiaba.

  • Aldo Gerbino

DOI
https://doi.org/10.5565/rev/qdi.542
Journal volume & issue
Vol. 27

Abstract

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Se l’esordio di Leonardo Sciascia si affida al lavoro poetico con La Sicilia, il suo cuore e con le Favole della dittatura non è certo un fatto occasionale. Al contrario, trova nella parola quella capacità di intercettare la realtà del profondo e catalizzarne, in questa fase iniziatica della sua vita creativa, l’avvento: da Pirandello a Rosso di San Secondo, da Di Giovanni a Lanza. Ritenere che poi egli abbia allontanato la sostanza dell’azione poetica è un sottovalutarne la sensibilità. Egli, frequentatore della poesia: da Veneziano a Withmann a Ungaretti, da Piccolo a Belli a Trilussa, fu amico di poeti, da Roversi a Pasolini, da Tobino a Vilardo a Frezza, da Campanile ad Addamo.

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