Ars & Humanitas (Dec 2022)

La via romana e la possibilità di un‘ identità culturale aperta

  • Brane Senegačnik

DOI
https://doi.org/10.4312/ars.16.1.113-129
Journal volume & issue
Vol. 16, no. 1

Abstract

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Certamente non è facile distinguere l’eredità culturale latina dall’imperialismo romano, poiché in questo caso si tratta di una sorta di espansionismo culturale – nondimeno il filosofo francese Rémi Brague ha cercato, senza trascurare la realtà storica, di definire come suo tratto centrale l’eccentricità, cioè il fatto di trarre la propria identità da una fonte esterna. Partendo dal concetto che la cultura é un elemento acquisito, qualcosa di secondario, la cultura medesima in quest’accezione, che sorge dalla propria alterità rispetto all’altro, acquisisce un ruolo estremamente importante. Quest’atteggiamento viene definito come «via romana» e viene considerato dall’autore una formula specifica che definisce l’evoluzione di tutta la cultura europea. Le sue fonti esterne sono la grecità, che la cultura europea ha ereditato dal paganesimo romano, e la tradizione religiosa ebraica nella quale è radicato il cristianesimo. Sembra che questa formula si sia realizzata nel contesto reale in base a due presupposti: il primo è – aldilà delle inevitabili dinamiche trasformazioni – un minimo nucleo duraturo; il secondo una realtà antropologica che rappresenta un elemento di trascendenza rispetto alle singole realtà culturali, al quale tutte appartengono. Quest’ultimo concetto, che è stato alcuni decenni fa sottolineato da Leszek Kołakowski, pone un’interessante sfida ai paradigmi scientisti della sociologia attuale ed inaugura nuovi aspetti alla discussione riguardo all’imperialismo.

Keywords