Ticontre: Teoria Testo Traduzione (May 2016)
Gli innesti di un impoetico. Sul Poema osceno di Ottiero Ottieri
Abstract
Il Poema osceno. Romanzo (1995) di Ottiero Ottieri, oggetto letterario pressoché inclassificabile, misto di poesia, dialogo drammatico e prosa narrativa, è forse la più ambiziosa (e senz’altro la più vasta) tra le ultime opere dell’autore. Il modello principale del Poema di Ottieri, o almeno la sua maggior fonte di ispirazione, è il postumo Petrolio (1992) di Pier Paolo Pasolini. In entrambe le opere possiamo osservare quella indistinzione fra i generi che Roland Barthes ha così bene messo in luce nel seminario intitolato La préparation du roman, identificando il luogo principale di manifestazione di questo fenomeno (tipico, peraltro, della modernità) nella forma letteraria del romanzo. Il presente articolo mira a mettere in luce il particolare tipo di ibridazione messa in atto nel Poema ottieriano, e la sua connessione con la condizione psicologica dell’autore, affetto da depressione e alcolismo, ma anche la maniera in cui, con estrema consapevolezza, Ottieri trasforma i suoi sintomi in tratti stilistici. L’autore, inoltre, allo scopo di superare la contraddizione tra osceno e verità, comico e tragico, dimensione pubblica e privata, invoca l’aiuto di due maestri di ibridazione: il Sade della Philosophie dans le boudoir e, quale fonte più esplicita, il Dante della Vita nova. Poema osceno. Romanzo (1995), by O. Ottieri, an almost unclassifiable literary object composed by a mix of poetry, dramatic dialogue and narrative prose, is maybe the most ambitious (and certainly the most extended) among the last works of the author. The main model of Ottieri’s Poema, or at least his biggest source of ispiration, is the posthumous Petrolio (1992) by Pasolini. In both works we can observe the blurring of genres that Barthes has pointed out in his seminar entitled La Préparation du roman, identifying the main place of this phaenomenon (typical, by the way, of modernity) in the literary form of novel. This paper aims to highlight the particular kind of hybridization put in place in Ottieri’s Poema, and its connection with the psychological condition af the author, suffering from depression and alcoholism, but also the way in which, with an extreme self-awareness, Ottieri transforms his symptoms into stylistic traits. The author, moreover, in order to overcome the contradiction between obscenity and truth, comic and tragic, private and public dimension displayed in his work, calls to his rescue two great masters of hybridization: the Sade of the Philosophie dans le boudoir and, as a more exhibited source, the Dante of Vita nova.