ArcHistoR Architettura Storia Restauro: Architecture History Restoration (Feb 2020)
Cultural Heritage UGC and Data Protection
Abstract
The use of new technologies has determined the development and spread of new models of shared knowledge, enhancing artistic and cultural heritage: in particular, through cloud and IoT systems, cultural assets take on the characteristics of smart cultural objects, becoming modalities of easier diffusion and wider sharing of knowledge. In parallel, the multiplication of online communication methods has enhanced new and more dynamic ways of knowledge sharing, in particular regarding the “experiential knowledge”, which brings together documentary knowledge and a more personal, interpretative character. In this way, we can consider the phenomenon of so-called "semantic heritage community generated data", which, through a series of services (i.e. tagging, QR Code tags and RFID) allow the acquisition and sharing of experiences and contents related to objects of art or monuments and buildings. The generated data flow collects personal data and non-personal data and therefore requires the adoption of protective measures in compliance with 679/2016 / EU (GDPR) and Regulation 1087/2018 / EU (free flow of non-personal data in the EU), to guarantee rights regarding both people and properties. The proposed paper analyses some legal aspects of "semantic heritage community generated data", with attention to (personal and non-personal) data protection and the possibilities of use/processing by public bodies and private companies. Cultural Heritage UGC e tutela dei dati personali L’utilizzo delle nuove tecnologie ha reso possibile l’elaborazione e la diffusione di nuovi modelli di conoscenza condivisa per valorizzare il patrimonio artistico e culturale: in particolare, attraverso sistemi cloud ed IoT, i beni culturali assumono le caratteristiche di smart cultural object, divenendo veicoli di facile diffusione e più ampia condivisione della conoscenza. In parallelo, la moltiplicazione dei canali di comunicazione ha valorizzato nuove e più dinamiche forme di condivisione della conoscenza, in particolare con riferimento alla conoscenza esperienziale, che si affianca alla conoscenza documentale con un carattere più personale ed interpretativo; vengono così in considerazione i cosiddetti semantic heritage community generated data, che, attraverso una serie di servizi (es. tagging, tag QR Code e RFID) permettono acquisizione e condivisione di esperienze e contenuti collegati ad oggetti d’arte o a monumenti ed edifici. Il flusso di dati così generato raccoglie dati personali e dati non personali e richiede, pertanto, la predisposizione di misure di tutela nel rispetto dei Regolamenti 679/2016/Ue (GDPR) e 1087/2018/Ue (free flow of non-personal data in the EU), per garantire le situazioni giuridiche, personali e proprietarie. Il paper proposto analizza i profili giuridici dei semantic heritage community generated data, con particolare riferimento alla tutela dei dati ed alle possibilità di utilizzo/trattamento da parte di soggetti pubblici e privati.
Keywords