Dante e l'Arte (Sep 2018)

Selve oscure e foreste inestricabili. Dinamiche del sacro e del secolare

  • Adolfo Fattori

DOI
https://doi.org/10.5565/rev/dea.97
Journal volume & issue
Vol. 5

Abstract

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Dante Alighieri e Alejandro Jodorowsky – ognuno nel suo tempo e con i linguaggi di questo – si muovono entrambi nella dinamica che si articola fra sacro e profano. Dante costruendo un’architettura perfetta, a cavallo fra numeri e parole, attorno al numero tre e al rigore della metrica, che dovrebbero rendere la perfezione della cosmologia cristiana – prefigurando già il cosmo ordinato da un “Dio orologiaio”, come emergerà in seguito. Jodorowsky collaborando con due giganti dell’immagine, Milo Manara e Jean Giraud (Mœbius) agendo su due piani: il primo, quello di una storia ampiamente romanzata, costruita attorno alle figure dei componenti della famiglia Borgia, il cui potere si espresse fra il XV e il XVI secolo, agli albori della Modernizzazione, facendo leva proprio sul potere della chiesa cattolica; il secondo, quello di un futuro fantascientifico in cui qualsiasi idea di cosmo – o universo – ordinato e governato matematicamente è accantonata, ma in cui il sacro continua a far capolino. Esplorare l’intreccio dei due piani – sacro e secolare – e la dialettica che ne deriva è lo scopo che mi sono prefisso.

Keywords