AIB Studi (Oct 2023)
«In the minds of men»: il Manifesto UNESCO sulla biblioteca pubblica del 1949
Abstract
Il primo Manifesto UNESCO sulla biblioteca pubblica, dal titolo The public library, a living force for popular education, risale al 1949. Il Manifesto riflette nella sua composizione tematica la compresenza di diverse tradizioni biblioteconomiche (ben oltre quella angloamericana) e una sintesi dell’umanesimo della conoscenza e dell’educazione che è il tratto peculiare dell’UNESCO. I fondamenti di questo nuovo umanesimo consistono innanzitutto nella connessione fra cittadinanza mondiale, cosmopolitismo e ricerca di una cooperazione educativa e culturale oltre le frontiere nazionali. È una originale carta dei valori che consiste nella globalizzazione di un’idea di biblioteca, in una prospettiva i cui interlocutori sono anzitutto gli operatori del mondo delle biblioteche, dell’educazione e della cultura e i cittadini. Con l’inizio degli anni Cinquanta si apre – nel contesto della Guerra fredda e dei processi di decolonizzazione – una transizione da un approccio culturale e partecipativo, ispirato a un multilateralismo culturale e professionale, a un orizzonte più marcatamente istituzionale. I valori del Manifesto sono reinterpretati da André Maurois in Public libraries and their mission (UNESCO, 1961). Ogni biblioteca pubblica «is a centre for international understanding», e sono le istituzioni più adatte a farlo proprio perché «free from propaganda and prejudice». I diritti della biblioteca sono garanzie di diritti, libertà e democrazia per i lettori: essi contribuiscono a fondare quella doppia appartenenza, locale/comunitaria e mondiale, che è uno dei tratti del Manifesto 1949. Il servizio alla comunità è una prospettiva non localistica. Le biblioteche pubbliche sono destinate a evolvere nel contesto dei nuovi stati successivi al processo di decolonizzazione: la cultura e la conoscenza come un ponte fra il passato e il futuro.
Keywords