Altre Modernità (Nov 2013)

Storie di piante, di ricerca e di persone nella rappresentazione documentaristica e audiovisiva contemporanea

  • Antonella Testa

DOI
https://doi.org/10.13130/2035-7680/3360
Journal volume & issue
Vol. 0, no. 10
pp. 289 – 296

Abstract

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E’ noto che, ben prima dell’esordio con le pubbliche proiezioni del 28 dicembre 1895 a Parigi, il cinema aveva già mosso i suoi primi passi. A dispetto di una storia che l’ha consacrato ai più come mezzo di intrattenimento, quei primi passi erano all’insegna del supporto alla ricerca scientifica. Il capitolo più conosciuto di questa pre-storia è forse quello degli studi sulla dinamica delle zampe di un cavallo in corsa che ha fatto la fortuna del fotografo Eadweard J. Muybridge e ha persino guadagnato una copertina di Scientific American nell’ottobre 1878. Ma dall’astronomia alla fisiologia, dalla medicina alla matematica gli esempi non si contano. In botanica, a cavallo tra ‘800 e ‘900, Wilhelm Pfeffer in Germania applicò per la prima volta la ripresa intervallata allo studio delle piante: è così che movimenti difficilmente percepibili dall’occhio umano potevano essere osservati e, soprattutto, registrati. In pochi istanti si rivelava all’occhio dello studioso la storia – lunga giorni, mesi, anni – della crescita di una pianta.