Cadernos de Tradução (Nov 2011)
Gestire l’errore e l’uso della lingua madre nella classe di lingua.
Abstract
L’uso della lingua madre e la correzione dell’errore sono state questioni rimaste a lungo in ombra nella storia della didattica delle lingue. È stato come se nella pratica docente, negli ultimi anni in cui è invalso l’approccio comunicativo, la questione si risolvesse in due assiomi: la lingua madre va limitata il più possibile, in quanto l’uso rallenterebbe -se non addirittura impedirebbe- la crescita del parlante in lingua straniera e, poiché all’accuratezza va preferita la fluenza, è opportuno l’errore sia corretto soprattutto – se non addirittura solamente – quando rende difficile la comunicazione. In questo saggio, la rassegna delle posizioni assunte da vari esperti di educazione linguistica, alcune delle quali si collocano ai margini dell’approccio comunicativo, dimostra come in realtà la questione è tutt’altro che semplice e numerose sono le scelte metodologiche di cui l’insegnante può disporre. The issues of mother tongue usage and error correction have long remained poorly elucidated in the history of language teaching. In recent years, during which the communicative approach has become established, the issue has appeared to resolve according to two precepts: mother tongue should be limited as far as possible, given that its usage is thought to slow – or even hinder – the student’s progress in the foreign language and, since fluency is preferred over accuracy, errors should above all – or indeed only – be corrected when they impede communication. This discussion compiles the stances taken by a number of language education experts, some of whom position themselves on the margins of the communicative approach, demonstrating that, in reality, the issue is far from simple and there are a wide array of methodological choices available for teachers.
Keywords