Acta Otorhinolaryngologica Italica (Dec 2015)

Ruolo della stimolazione bimodale nello sviluppo delle abilità percettivo-uditive nei bambini con impianto cocleare monolaterale

  • P. MARSELLA,
  • S. GIANNANTONIO,
  • A. SCORPECCI,
  • F. PIANESI,
  • M. MICARDI,
  • A. RESCA

DOI
https://doi.org/10.14639/0392-100X-617
Journal volume & issue
Vol. 35, no. 6
pp. 442 – 448

Abstract

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Il presente studio prospettico randomizzato ha lo scopo di valutare le differenze che emergono tra una stimolazione bimodale e una elettrica monolaterale nei bambini sordi, in particolare in termini di sviluppo delle abilità percettivo-uditive. Sono stati arruolati 39 bambini di età compresa tra i 12 e 36 mesi di vita, affetti da ipoacusia neurosensoriale bilaterale severo-profonda con residui uditivi in almeno un orecchio. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a impianto cocleare monolaterale: 21 di questi indossavano solo l’impianto (stimolazione elettrica monolaterale, Gruppo 1) mentre i restanti 18 utilizzavano l’impianto da una parte e la protesi acustica controlaterale dall’altra (stimolazione bimodale, Gruppo 2). Ciascuno di questi pazienti è stato sottoposto a una batteria di test progettata per valutare le abilità percettivo-uditive preverbali e verbali immediatamente prima e a distanza di 6 e 12 mesi dall’intervento di impianto cocleare. Non si è apprezzata una differenza statisticamente significativa tra i gruppi al tempo 0, mentre a 6 e 12 mesi dall’impianto i pazienti con stimolazione bimodale ottenevano in ogni test somministrato prestazioni migliori del gruppo con sola stimolazione elettrica monolaterale. Di conseguenza, nonostante la sordità/udito monolaterale non infici l’acuità uditiva in situazioni d’ascolto semplici, l’uso contemporaneo dell’impianto e della protesi (udito binaurale attraverso una stimolazione bimodale) garantisce un vantaggio nella acquisizione delle abilità percettivo-uditive, consistente nel raggiungimento delle tappe dello sviluppo percettivo più velocemente e in maggiore quantità rispetto ai bambini con solo un impianto cocleare. Perciò, mantenere attiva la rete nervosa uditiva controlaterale, anche se non dominante nel determinare l’acuità uditiva, garantisce dei benefici rispetto al non uso del dispositivo. Queste informazioni possono rappresentare un’evidenza iniziale per stabilire linee guida condivise per la migliore gestione riabilitativa dei pazienti sottoposti a intervento di impianto cocleare, e possibilmente fornire un’evidenza scientifica solida al fine di una indicazione certa all’impianto cocleare bilaterale.