Territorio Italia (Jun 2017)

Il nuovo codice dei contratti pubblici, tra novità e criticità

  • Francesco Prizzon,
  • Manuela Rebaudengo

DOI
https://doi.org/10.14609/Ti_1_17_5i
Journal volume & issue
Vol. 1, no. 1/17
pp. 119 – 129

Abstract

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Da oltre un anno, con l’approvazione del D.Lgs. 50/2016, è in corso un processo continuo di revisione della normativa sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Contrariamente a quanto è capitato fino ad ora, il legislatore ha deciso di non replicare il modello classico strutturato in Codice e Regolamento attuativo. La scelta si è orientata nei confronti della cosiddetta soft law che non prevede più un Regolamento ma una serie di rimandi a successivi Decreti attuativi e/o Linee guida. Oltre al dibattuto tema del carattere normativamente cogente di una Linea guida, tradizionalmente associata a strumenti di natura volontaristica e di indirizzo, ci si chiede se questa scelta sia da premiare per l’innovazione apportata o se vada riconsiderata in funzione delle criticità riscontrate dall’aprile 2016 ad oggi, che hanno generato già più di un centinaio di modifiche e integrazioni, spesso anche attraverso leggi e/o decreti che nulla hanno a che fare con il Codice dei Contratti. Trascurando gli aspetti più formali, per effetto del Nuovo Codice e del suo primo correttivo, il recentissimo D.Lgs 56/2017, sono molti i temi di natura tecnica che generano perplessità e posizioni contrapposte: la nuova articolazione dei livelli di progettazione, l’eliminazione (almeno formale) degli studi di fattibilità, la diffusione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e la qualificazione di stazioni appaltanti e operatori economici in base a rating di legalità e di impresa.

Keywords