Altre Modernità (May 2021)

Semiosi e colonialità in Palestina Riflessioni decoloniali sulla guerrilla visuale contro il muro israeliano

  • Luigi Cazzato

DOI
https://doi.org/10.13130/2035-7680/15551
Journal volume & issue
no. 25

Abstract

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Il presente saggio prova ad affrontare la questione palestinese sul terreno dell’attivismo artistico (artivismo), che attraverso una miriade di graffiti (fra cui quelli di Banksy, Joy van Erven e Blu), offre una sorta di contro-semiosi dentro la colonialità del potere (Quijano), nel tentativo di sgretolare simbolicamente il muro israeliano. Questo confine-muro diventa una herida abierta che sanguina, per dirla con Gloria Anzaldúa, del sangue del sud del mondo costretto a scontrarsi a mani nude contro i muri del nord del mondo, essendo Israele un prodotto di quest’ultimo (Said, Question). Questo confine-muro diventa “globale” nella misura in cui la defence barrier, come la chiamano gli israeliani, o l’apartheid wall, come lo chiamano gli attivisti internazionali, è diventata una sorta di tela globale su cui si combatte una guerrilla visuale transnazionale, che qui viene interpretata con le lenti del pensiero decoloniale e dal punto di vista della tradizione degli oppressi (Walter Benjamin).

Keywords