Il castello di Elsinore (Jan 2024)
Per un teatro a rischio
Abstract
Il presente contributo si propone di indagare – con particolare riferimento alla fase creativa 1977-1983 – il peso assunto dall’improvvisazione, a livello estetico e politico, nella scrittura scenica e nel lavoro attoriale di Leo de Berardinis. Tale dispositivo va inteso, in piena consonanza con i moduli jazzistici su cui l’arte di Leo è fondata, quale “variazione su tema” (come più volte ribadito dall’attore-autore nelle sue interviste), ma anche nei termini di erosione di un’azione prestabilita, di messa in discussione del concetto di “replica”, di attuazione di un rischio dinanzi alla platea. L’esplorazione mira da un lato a dar conto, tramite attenta ricognizione, delle maggiori dichiarazioni di Leo in merito alla pratica improvvisativa (fino alle sue teorizzazioni sull’attore jazz), dall’altro a verificare tali asserzioni nella prassi di palcoscenico, grazie a un affondo legato ad Assoli, spettacolo che segnò la riemersione capitolina di Leo e Perla dall’emarginato borgo di Marigliano. Si tenterà contestualmente di evidenziare la propensione di de Berardinis per una drammaturgia d’attore, squisitamente consuntiva e aperta all’interazione con il pubblico.
Keywords