Between (Jun 2016)

Umani postumi, moderni vampiri. Riuso, serialità, coralità dell'orrore in True Blood

  • Giulia Iannuzzi

DOI
https://doi.org/10.13125/2039-6597/2085
Journal volume & issue
Vol. 6, no. 11

Abstract

Read online

Cosa rende alcuni di noi – abitatori di ecosistemi narrativi sempre più densi e complessi – compulsivi spettatori dell'orrore? Cosa decreta la vivacità di tropi horror dotati di una storia già lunga alle spalle e il loro corrente, inesausto riuso catodico? La proposta critica che avanziamo in questa sede è un invito a contemperare nell'analisi delle produzioni televisive seriali contemporanee, aspetti narratologici e produttivi, fattori (intra- e inter)testuali e sociologici, a partire dalla convinzione che le ragioni della fortuna di una serie (non solo) horror vadano ricercate precipuamente nei territori dove questi aspetti si intrecciano. Proponiamo come caso di studio il successo di pubblico e di critica di una delle serie d'autore per eccellenza degli ultimi anni: True Blood, creata da Alan Ball per il network HBO nel 2008 e giunta nel 2014 alla settima e finale stagione. Da situare entro il contesto di un più ampio fenomeno di proliferazione del genere horror nella serialità televisiva contemporanea, True Blood offre un ottimo esempio dei nuovi meccanismi di distinzione tramite i quali la serialità televisiva odierna sta differenziando in maniera crescente segmenti di pubblico.

Keywords