Enthymema (Dec 2018)
Franz Kafka: la letteratura tra serie complementare freudiana e meccanica quantistica
Abstract
Le strategie stilistico-formali di Kafka fanno segno a stati mentali e rappresentazioni della realtà apparentemente incompatibili e inconciliabili; come tali esse lavorano in maniera inquietante sul lettore immettendolo in un cosmo incongruo e inaspettato, dove le leggi della fisica classica paiono non avere corso. Questa peculiare posizione delle tecniche narrative kafkiane viene qui esplorata in connessione con la meccanica quantistica e la «serie complementare consapevole» freudiana. Prendendo le mosse da un apologo ad andamento paradossale, scritto nel 1917 e pubblicato postumo da Max Brod, il saggio esamina i dispositivi retorici e stilistici come corrispettivo delle indagini quantistiche su misurazione, entanglement e doppia fenditura. L’analisi dei fenomeni microscopici e dell’impercettibilmente piccolo nella letteratura di Kafka mette a nudo una processualità che sovverte la Wirklichkeitdel mondo pratico-operativo secondo logiche che sfuggono ai normali processi rappresentativi. Le strategie retoriche sono messe a confronto con l’idea di complementarità della meccanica quantistica che mina l'esistenza di strutture asseverate secondo criteri oggettivi. Meccanica quantistica e serie complementare consapevole freudiana lavorano su idee e rappresentazioni reciprocamente esclusive. Le strategie stilistiche, le scelte retoriche di Kafka sono espressione di questa relazione di dualità. La Serie Complementare consapevole freudiana così come le ricerche bioniane sulla figurabilità psichica e il principio di indeterminazione mantengono la medesima posizione nei confronti della Verità, uno dei soggetti preferiti della fabulatiokafkiana nonché uno dei postulati a tutt’oggi più scandalosi, controversi e discussi della meccanica quantistica. Kafka’s formal strategies of writing sustain seemingly incompatible mental states; as such they do work uncanny, i.e. disquieting, incongruous and foolish all in one. We explore here this quality of Kafka’s narrative techniques, explored in connection with Quantum Mechanics and Freudian Conscious Complementary Series (1938). Starting from a paradoxical apologue of 1917 – posthumously published by Max Brod – this article investigates Kafka’s rhetorical and stylistic devices as a corresponding momentum, a different way of keeping in touch with the imperceptibly small and with invisible phenomena of microscopic as well as unconscious processes in comparison with Wirklichkeitand ordinary matter. Kafka’s rhetorical strategies are consequently compared to the idea of complementarity as well as to the observer effectwhich seems to undermine the existence of an objective world. In a counter-intuitive twist, Kafka’s writing strategies foreshadow quantum superposition and entanglement, where both quantum mechanics and Freudian complementary series (1938) hold onto two mutually exclusive ideas and representations at the same time (the double-slit experiment). The present paper argues that Kafka’s stylistic strategies in writing are expression of these duality relations. The Freudian complementary series (1938) as well as Bionian psychoanalytic investigations of the Uncertainty Principle maintain the same position as for Truth, one of Kafka’s favourite subjects to meditate and to write upon and one of the most discussed postulates of quantum mechanics.
Keywords