Ricerche di Pedagogia e Didattica (Jul 2008)
Diritto all’istruzione: un’idea democratica che sta prendendo forma. Le novità ai sensi della Legge finanziaria 2007.
Abstract
Lo scenario dell’istruzione in Italia si è caratterizzato negli anni come un sistema formativo inceppato, inadeguato, con un bilancio tutt’ora in passivo, ancora molto lontano dal poter realizzare gli importanti obiettivi di Lisbona. L’orizzonte da costruire è quello di una scuola di qualità per tutti, capace di rappresentare un’esperienza positiva, proattiva di sviluppo personale e sociale, e non un bruciante fallimento per i ragazzi, futuri adulti e cittadini del mondo. Nell’ottica di promuovere una riforma del sistema formativo ed, al contempo, contrastare la “piaga” della dispersione scolastica, la Legge finanziaria 2007 ed il successivo Regolamento sull’obbligo di istruzione introducono importanti novità, che si attueranno in un primo biennio sperimentale, a partire dall’anno scolastico 2007/08: l’innalzamento di due anni di obbligo di istruzione, o nel sistema sistema dell’istruzione secondaria superiore o nel sistema dell’istruzione e formazione professionale, anche con l’opzione dei percorsi triennali nella formazione professionale, per complessivi 10 anni, l’entrata nel mondo del lavoro è stata elevata a 16 anni. Il valore qualitativo, innovativo e sperimentale che le esperienze maturate sul campo, in prima applicazione biennale, riusciranno ad esprimere, aprirà per le Regioni e gli Enti Locali nuove opportunità di azione e costituirà la base di lancio propedeutica alla messa a regime della riforma prevista per l’anno scolastico 2009/10. In questo contesto, l’esperienza maturata dalla Regione Emilia-Romagna, in termini di innovazione, know how e prassi positiva, risulta particolarmente significativa per un sistema formativo regionale considerato, da più parti, all’avanguardia nel nostro Paese (es.: il livello della dispersione scolastica si attesta al 6% contro il 20-22% del quadro della media nazionale). A partire dalla L.R. n.12/2003, in particolare, per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, la Regione Emilia-Romagna ha acquisito sul terreno della sperimentazione e dell’innovazione metodologica e didattica un vero e proprio “patrimonio formativo”, che può rappresentare una risorsa preziosa (forse unica in Italia) da sviluppare, dilatare e capitalizzare, verso il traguardo/sfida dell’auspicato successo di una riforma del “pianeta istruzione” nel nostro Paese.