Axon (Jun 2017)

Decreto ateniese per Stratone re di Sidone

  • Vagionakis, Irene

DOI
https://doi.org/10.14277/2532-6848/Axon-1-1-17-15
Journal volume & issue
Vol. 1, no. 1

Abstract

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La stele restituisce buona parte di un decreto onorario ateniese proposto da Cefisodoto e un suo emendamento presentato da Menesseno. La porzione di decreto pervenutaci promette aiuto a Stratone re di Sidone (ca. 376-360 a.C.), conferisce la prossenia a lui e ai suoi discendenti, prefigura rapporti futuri tra gli Ateniesi ed il sovrano – da svolgersi tramite lo scambio di contrassegni di cui è ordinato l’allestimento – e prevede l’invito a pranzo del suo inviato nel pritaneo per il giorno successivo. L’emendamento stabilisce inoltre vantaggi fiscali per i mercanti di Sidone presenti ad Atene. La motivazione addotta per tali onori e concessioni è l’aiuto che Stratone, figura nota per il suo coinvolgimento nel 362-360 nella Rivolta dei Satrapi, ha prestato a un’ambasceria degli Ateniesi che stava attraversando il suo regno diretta verso il Gran Re di Persia Artaserse II. L’ambasceria in questione mirava forse a rassicurare Artaserse II che, nonostante la costituzione nel 377 della Seconda Lega Navale, Atene non gli era ostile; il passaggio da Sidone potrebbe essere dovuto alla presenza in Fenicia in tali anni dell’ateniese Ificrate. Ai mercanti viene concessa l’esenzione dalla tassa sulla proprietà (eisphora), dalla tassa di residenza richiesta ai meteci (metoikion) e dalla coregia, la più onerosa fra le liturgie. Il decreto conferma dunque l’importanza della ben attestata presenza di mercanti fenici (di Sidone e di Tiro) in Attica. Affinché il segretario del Consiglio possa far incidere il decreto, si prescrive che i tesorieri prelevino trenta dracme dal fondo dei Dieci Talenti.

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