Hum (Jan 2014)
CHE COSA POSSIAMO DIRE SUL FUTURO? LA CRISI DEL FUTURO SEMPLICE SOLO (!) NELL’ITALIANO PARLATO
Abstract
Benché l’uso dei tempi verbali di una lingua possa essere considerato un problema che viene risolto leggendo i capitoli relativi della grammatica, per l’insegnante di una lingua straniera possono crearsi dubbi nel trattare questo argomento perché a causa della globalizzazione, dei contatti frequenti con i parlanti nativi e anche a causa dei trend che influiscono lo stesso uso della lingua, sono cambiati anche i fini dello studio e dell’apprendimento di una lingua straniera. Anche se i linguisti italiani parlano raramente dell’uso sempre più frequente del presente indicativo al posto del futuro semplice, questo fenomeno può essere notato non solo nella lingua parlata, ma anche sempre più spesso nella stessa lingua scritta. In questo caso il fenomeno diventa interessante anche per la linguistica. Poiché il futuro semplice si sviluppò in italiano, come anche nelle altre lingue romanze occidentali come una forma perifrastica e dopo le due forme si sono fuse, si potrebbe porre la domanda se proprio adesso il futuro semplice sta lentamente cadendo in disuso e si sta formando qualcosa di nuovo, una nuova forma (perifrastica?) del futuro il che non sarebbe una sorpresa particolare.