Argomenti: Rivista di Economia, Cultura e Ricerca Sociale (Jan 2019)

Il saldo strutturale: origini, sviluppi e applicazioni nell’Unione Europea

  • Giovanni Carnazza

DOI
https://doi.org/10.14276/1971-8357.1802
Journal volume & issue
no. 11

Abstract

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L’obbligo, previsto dal Fiscal Compact, di rispettare il pareggio di bilancio contiene di per sé elementi di flessibilità proprio perché esprime quest’ultimo non in termini nominali bensì in termini strutturali, il che implica la possibilità che un sistema economico possa contrarre un deficit nelle fasi recessive del ciclo economico sulla base di un parametro che riassume la sensibilità del bilancio pubblico rispetto alle oscillazioni cicliche del prodotto intorno al suo trend potenziale e della distanza tra il Pil effettivo e il Pil potenziale. In tal senso, sembrerebbe rimanere intatta la possibilità di implementare politiche di bilancio espansive in funzione anticiclica, seppur in un ammontare limitato dall’ampiezza della recessione sperimentata e dal valore stimato della relazione intercorrente tra bilancio pubblico e ciclo economico. In realtà, gli ipotetici spazi di manovra fiscale risultano limitati dalla metodologia di calcolo del saldo strutturale adottata, di concerto con i diversi paesi membri, dalla Commissione Europea. In questo scenario, la nuova metodologia introdotta dalla Commissione Europea a partire dal 2014 per far fronte a tali problematiche è risultata insufficiente e inadeguata e una sua nuova modifica dovrebbe essere accompagnata da un ripensamento più generale circa la ragionevolezza di utilizzare il saldo di bilancio corretto per il ciclo economico come benchmark attraverso cui valutare la sostenibilità fiscale di un determinato paese.

Keywords