Reti Medievali Rivista (Jun 2010)

Profile of Edoardo Ruffini Profilo di Edoardo Ruffini

  • Gianmarco De Angelis

Journal volume & issue
Vol. 11, no. 1
pp. 407 – 416

Abstract

Read online

Just thirty years old, when he was forced to leave the University for refusing to swear allegiance to the Fascist regime, Edoardo Ruffini had already fully completed the most original and fertile stretch of his experience of scientific research. Consumed in four years, between 1924 and 1927, about a common theme of inquiry: the history of the majority principle: it is still a witness at all isolated in the panorama of Italian legal history. This paper, after a brief presentation of the intellectual biography of the author, traces the themes of greatest interest in his work to a history of political thought and institutions of Italy during Middle Ages: period that Ruffini recognized as fundamental in the development of the dynamics that allowed majority principle to assert itself (even before that as a rule of law) as a practice of political action over other methods of deliberation, both within the Church and, since his very first appearances, in the ambit of communal assemblies and consulates.<p style="text-align: justify;">A soli trent'anni, allorché fu costretto a lasciare l'insegnamento universitario per aver rifiutato di prestare il giuramento di fedeltà al regime fascista, Edoardo Ruffini aveva già interamente compiuto il tratto più originale e fecondo della sua esperienza di ricerca scientifica. Consumata in quattro anni, tra il 1924 e il 1927, attorno a un unico tema d'indagine è la storia del principio maggioritario: essa rappresenta ancor oggi una testimonianza affatto isolata nel panorama della storiografia giuridica italiana. L'intervento, dopo una breve ricostruzione della biografia intellettuale dell'autore, ne ripercorre gli spunti di maggiore interesse per una storia del pensiero politico e delle istituzioni del medioevo italiano: periodo che Edoardo Ruffini riconosce come fondamentale nello sviluppo delle dinamiche che consentirono al principio maggioritario di affermarsi, prima ancora che come norma giuridica, come pratica di azione politica su altri modi di deliberazione, sia in ambito ecclesiastico, sia, e fin dalle prime sue autonome attestazioni, in quello laico delle assemblee e dei consolati comunali.</p>

Keywords