Disegnare con (Dec 2021)
disegnare con... MAURIZIO FORTE
Abstract
Maurizio Forte è ricercatore italiano di fama internazionale. Attualmente è distinguished Professor of Classical Studies Art, Art History, and Visual Studies e direttore del Dig@Lab alla Duke University negli Stati Uniti. Impossibile sintetizzare il suo esteso curriculum ma tra i suoi ruoli si vuole ricordare che è stato professore di World Heritage all’Università della California (Merced) e primo ricercatore presso l’Istituto per le Tecnologie Applicate al Patrimonio Culturale del CNR, presso il laboratorio di Virtual Heritage in cui molti giovani ricercatori si sono formati. Maurizio Forte ha coordinato ricerche archeologiche sul campo e progetti di ricerca in Italia, Etiopia, Egitto, Siria, Kazakistan, Perù, Cina, Oman, India, Honduras, Turchia, USA e Messico. Si è distinto nell’ambito del panorama disciplinare contemporaneo per il fondamentale contributo fornito alla dimensione teorica e metodologica dell’archeologia digitale e in particolare della Cyber Archaeology di cui parleremo in seguito. Tra i primi a comprendere e sfruttare i vantaggi della realtà virtuale, delle simulazioni in archeologia e l’importanza delle relazioni tra uomo ed ecosistema virtuale, è autore di oltre 200 articoli scientifici alcuni dei quali hanno contribuito a consolidare le basi di questo settore disciplinare e tracciare nuove strade non ancora percorse. Alcuni contributi che si possono considerare punti di riferimento sono Virtual Archaeology (1996), Virtual Reality in Archaeology (2000), From Space to Place (2006), Cyber Archaeology (2012), Digital Methods and Remote Sensing in Archaeology (co-editor Stefano Campana, 2017); da ultimo Digital Cities (co-editor Helena Murteira, 2020). Questa intervista ci dà l’opportunità di interrogarci, con uno dei pionieri della disciplina, su cosa sia cambiato nell’ambito del patrimonio culturale, con particolare attenzione ai modelli ricostruttivi del passato, grazie o a causa della recente rivoluzione tecnologica e soprattutto su che cosa cambierà per l’umanista digitale del terzo millennio.DOI: https://doi.org/10.20365/disegnarecon.27.2021.dw